Minareti della moschea di Nuruosmaniy vista dal cortile
EUROPA,  Istanbul,  TURCHIA

Le Moschee di Istanbul

Ad Istanbul le Moschee sono più di 3000 e in ognuna che visiterete, troverete un filo sottile che per architettura, ambienti e dinamica degli spazi, le collega tutte ma ognuna mantiene intatta la sua identità. Abbiamo preso qualche appunto durante il nostro viaggio perché secondo noi, raccolgono al loro interno, molto più che qualche dettame religioso. Le Moschee rappresentano un luogo di incontro, di pace, di unione ma anche un luogo dove ognuno, a prescindere dal proprio credo, può trovare una angolo di quiete. Nelle prossime righe cercheremo di lasciarvi delle informazioni che magari potrete usare come breve guida per comprenderle meglio quando vi capiterà di visitarle.

Il richiamo del Muezzin, una voce che richiama alla preghiera.

La preghiera è per i musulmani un momento fondamentale nella vita di un credente. Non a caso, i minareti che rappresentano in parte i nostri campanili, sono disseminati non solo sulle moschee a Istanbul ma ovunque in città. I minareti all’interno delle moschee sono generalmente due. Ma agli ottomani piaceva fare le cose in grande e spesso nelle moschee di Istanbul ne troverete 4. La Moschea Blu, quella con più minareti della città e seconda solo alla Grande Moschea della Mecca che ne possiede 7, ne ha invece 6.

La leggenda narra che ai tempi della costruzione della Moschea Blu, anche la Mecca avesse 6 minareti ma poiché non era possibile costruirne un’altra con lo stesso numero di minareti, il sultano finanziò la costruzione del settimo minareto a la Mecca cosi da poterne costruire 6 sulla propria.

Cinque volte al giorno potrete ascoltare il poco melodioso ma efficace richiamo alla preghiera: Il müezzin a gran voce vi solleciterà a rivolgervi verso Qibla, cioè la direzione della Mecca, e proverà a convincervi alle 6 del mattino che pregare è meglio che dormire. Questo rito si ripete appunto al mattino presto, a mezzogiorno, a metà pomeriggio, al tramonto e due ore dopo il tramonto. Abbiate cura di trovare un alloggio distante dal minareto se non volete essere svegliati al canto di Allahu Akbar (Iddio è Sommo).

Il luogo designato alla preghiera è la Moschea. Ma “Moschea” in arabo vuol dire raduno. Infatti questo è il punto di incontro dei credenti. Un qualsiasi altro luogo pulito e consacrato può però essere la sede di raccolta e preghiera per un musulmano. La particolarità di questi magici luoghi risiede nel fatto che non rappresentano solo un luogo di preghiera ma soprattutto un luogo di condivisione e raccolta. Al di fuori degli orari delle celebrazioni, queste fungono da luoghi di incontro dove si può mangiare, chiacchierare e anche dormire. Spesso incontrerete bambini che giocano a calcio nel cortile della Moschea o ragazzi che studiano seduti in un angolo sotto i bellissimi porticati.

Ragazza musulmana - moschea di Fatih
Ragazza musulmana nel cortile – moschea di Fatih

La Moschea come l’Eden

Le moschee hanno tutte una struttura simile sia degli spazi esterni che di quelli interni, con l’obiettivo di ricreare un luogo che conduca all’Eden. Niente è lasciato al caso nella loro architettura ma anzi ogni angolo racchiude un profondo significato per il credente.

Gli spazi esterni: i cortili

Si accede dal cortile esterno a quello interno, salendo alcuni gradini che rappresentano una “fatica” necessaria per raggiungere il Paradiso.

fatica per i gradini della moschea di sokollu mehmet pasa a istanbul
La fatica per il paradiso -moschea di Sokollu Mehmet Pasa

Il cortile interno, è delimitato da colonne che rappresentano gli alberi protesi verso il cielo. Al centro o lateralmente è presente una fontana dove scorre acqua utilizzata per le abluzioni.

Fontane per l'abluzioni nella moschea blu a istanbul
Fontane per le abluzioni – moschea Blu

Per un musulmano è fondamentale arrivare puliti davanti a Dio e compiono perciò un rituale ben preciso che ripetono 3 volte per lavare le diverse parti del corpo. In ogni Moschea, in genere sui minareti, vi costruiscono case per gli uccelli cosi da permettere loro di fermarsi in questi luoghi e con il loro canto, ricreare ancora una volta un ambiente celestiale e rilassante che li prepari all’incontro con il Profeta.

Abluzione in una moschea a istanbul
Abluzione

E dopo aver tolto scarpe e coperto il capo, si entra

Dopo aver tolto le scarpe e coperto il capo per le donne, si accede in un luogo incredibile.

Velo sul capo nella moschea di sakirin a istanbul
Mosceha di Sakirin

La luce è l’elemento fondamentale di una Moschea e ci colpisce ogni volta che ci accingiamo ad entrare. Non vi sono sedie o panche ma solo tappeti su cui inginocchiarsi per compiere il rito della preghiera.

È fondamentale non passare mai davanti qualcuno che prega. Interromperemo la sua connessione con Allah e lo costringeremo a ricominciare da capo. Il rito della preghiera è così importante che nessun uomo può interromperla, una volta iniziata, anche in caso di pericolo di vita. Non potendosi perciò interrompere neppure per difesa personale, le persone importanti, per le quali vi era il rischio di attentati alla vita durante le celebrazioni, potevano pregare in uno spazio apposito non accessibile ad altri.

uomo che prega in moschea a istanbul
La preghiera

I lampadari presentano una forma circolare a ricordare la ciclicità della vita che inizia, scorre e termina in un cerchio senza interruzioni. Al centro della parete vi è il Mihrab, nicchia semicircolare che indica la direzione verso la Mecca. In ogni moschea è presente il minbar, altare in legno dove sale l’Imam per pregare e un’area di preghiera riservata alle donne e divisa dal resto. Su un lato della stanza principale si trova un’area rialzata dove il müezzin si colloca nei giorni di preghiera molto affollati per “mimare” la preghiera dell’Imam che non sarebbe altrimenti visibile da tutti i fedeli.

Lampadari nella moschea di Fatih a Istanbul
Lampadari – moschea di Fatih

La curiosa leggenda delle uova di struzzo sospese ai lampadari

Sospesi sopra le vostre teste, non è inusuale individuare all’interno delle moschee, grandi uova di struzzo.

Questa simbologia trova le sue radici in una leggenda. Il Profeta Maometto un tempo, sfuggendo ai nemici, si era nascosto in una grotta e un ragno aveva intessuto una tela enorme all’entrata. Quando i nemici erano giunti presso la grotta, avevano visto la ragnatela e avevano pensato che nessuno fosse entrato nella grotta. Ciò gli permise di salvarsi e di considerare sacro il ragno che lo aveva protetto. Per tale motivo era proibito rimuovere le ragnatele dalle moschee. Per evitare quindi la formazione di tali ragnatele e degli insetti che queste raccolgono inevitabilmente, venivano posizionate uova di struzzo che con i giorni marcivano, emanando un odore che teneva lontani questi animali. Attualmente sono state sostituite da uova in marmo.

Uova di struzzo in moschea a istanbul
Uova di struzzo – moschea di Fatih

Le decorazioni

La simbologia presente all’interno delle moschee, non solo di quelle di Istanbul, è evidente sia nei colori utilizzati, con toni prevalentemente rossi, verdi e turchesi, sia per le decorazioni floreali presenti ovunque.

Cupola della moschea di fatih a istanbul
Cupola – moschea di Fatih

I fiori maggiormente rappresentati sono tulipani e garofani, che simboleggiano Dio e le rose che rappresentano Maometto. Nelle moschee di Istanbul meno turistiche e lontane dalla folla (come Şemsi Pasha Mosque link foto), il profumo di rosa percepibile appena si varca l’ingresso è un ulteriore richiamo alla divinità.

Minareti della moschea di fatih a istanbul
Moschea di Fatih

Con questo articolo vorremmo incoraggiare chiunque visiti Istanbul, a non limitarsi alla visita della turistica ed estremamente affollata Moschea Blu ma di perdersi nella città alla ricerca di moschee più autentiche in cui ricercare le caratteristiche che abbiamo descritto e godere della pace che si respira entrando. La Moschea, al di là del credo religioso che rappresenta, è un luogo incantato, dominato dal silenzio, dalla luce e dai colori degli intarsi e delle maioliche che ne rivestono le cupole. Un luogo che ci rimette in pace e ci spinge alla riflessione. Tutto ciò rischia di perdersi se la condividiamo con milioni di turisti che la visitano contemporaneamente. In città non avrete difficoltà a trovarne di più isolate e se, come noi, riuscirete a trovarne qualcuna in cui sarete soli, sarete riusciti senz’altro a cogliere il senso profondo di questo luogo prezioso.

Link Utili

Articolo su come Come Organizzare un Viaggio a Istanbul, qui troverete i contatti della nostra guida Kadir.

Per conoscere i mercati di istanbul: I Mercati di Istanbul: un giro tra spezie, tappeti e profumi d’Oriente

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