
La Penisola del Mani: il cuore del Peloponneso
La Penisola del Mani è uno di quei posti che strappa la fatidica frase: “Qui dobbiamo tornare!”.
Il Mani non puoi non amarlo. Non può lasciarti indifferente. Se hai letto un po’ della sua storia, non può non entrarti in ogni centimetro di pelle e non può non farti desiderare di fermarti ancora, e ancora. In silenzio, con rispettoso silenzio. Ad ammirare le sue acque ma soprattutto i suoi panorami che custodisce ancora gelosamente, con l’aria forse distaccata dei suoi abitanti, con le sue curve strette, come l’abbraccio che vorresti dargli, a questo lembo di terra così piccolo ma che sembra respirare l’aria più profonda di questo Mondo.
Abbiamo diviso per praticità la Penisola del Mani in tre parti:
- Costa Est
- Capo Tenaro (estremo sud)
- Costa Ovest.
Troverete le spiagge e le calette più suggestive, le taverne tipiche, le città in pietra dove perdersi tra i vicoli e alcuni consigli per mangiare e dormire.
Qui puoi conoscere il nostro Itinerario del Peloponneso: due settimane in viaggio.
La Costa Est della penisola del Mani
La costa est raccoglie lungo le sue strade tortuose, alcune piccole calette risparmiate dal turismo di massa. Concede scorci preziosi, taverne dove sedere a piedi scalzi a due passi dal mare, vegetazione. Una Grecia pura, come piace a noi.
Spiaggia di Valtaki
Se diciamo Spiaggia del Relitto in Grecia probabilmente la maggior parte penserà a quella di Zante, dove è spiaggiata una grande barca arrugginita che regala allo scorcio dall’alto un fascino misterioso. E invece anche nel Peloponneso c’è una “Navagio Beach” proprio nella penisola del Mani.
Questa lunga spiaggia di sabbia chiara, la Spiaggia di Valtaki, ospita il relitto di una nave da circa 40 anni le cui origini sono ancora oggi incerte. La teoria più accreditata è che fosse una barca in transito dalla Turchia che contrabbandava sigarette e che per un guasto si è arenata qui. Alcuni dicono che fosse seguita dalla guardia costiera e che gli uomini a bordo, per non essere acciuffati, avessero abbandonato la nave e fossero scappati nella vegetazione. Altre storie invece raccontano che il marinaio fosse impazzito e la nave costretta a fermarsi per farlo internare.
Forse ce ne sono altre di leggende e chissà quale sia realmente la sua affascinante storia. È senz’altro entusiasmante però, arrivare a pochi metri dal relitto, scrutarne gli interni e fantasticarci su. Per i bambini sarà un’esperienza unica poter arrivare davvero cosi vicino da guardare dentro la “pancia” di questa grande nave e immaginarne la sua storia.









Spiaggia di Skoutari
Questa spiaggia è una vera chicca per chi ama i luoghi meno affollati e le spiagge ancora poco conosciute . È piccola ma abbastanza estesa per stare alla giusta distanza uno dall’altro godendo del silenzio e del suono del mare.
TIPS: se siete di passaggio qui, non perdete un pranzo alla taverna Katsikaros con i tavolini direttamente sulla spiaggia, dove potrete mangiare scalzi con i piedi nella sabbia, gustoso pesce fresco ed insalata greca.








Spiagge di Kotronas e Kokkala
Avendo a disposizione un po’ di tempo in più, consigliamo assolutamente un percorso lungo la strada costiera ad est. In questo versante, oltre a Skoutari, si trovano altri due paesi di piccole dimensioni ma con un animo autentico. Entrambi affacciati sul mare con una spiaggetta di sabbia e ciottoli, dove sarà piacevole fermarsi per un tuffo in solitaria:
sono infatti decisamente poco turistiche e scarsamente frequentate.
Per raggiungere la baia più bella di Kotronas, dove due spiagge nere gemelle collegano la terra ferma con la minuscola isola di Skopà , sarà sufficiente arrivare in paese, parcheggiare l’auto e percorrere seguendo le indicazioni per la spiaggia, un sentiero di circa 500 metri in discesa. Lo scenario che si aprirà davanti ai vostri occhi è incantevole e solitario.




Capo Matapan o Tenaro, l’estremo sud della penisola del Mani
Capo Tenaro è l’estremo sud della penisola del Mani caratterizzato da paesaggi silenziosi e lontani dalla costruzione intensiva e deturpante dell’uomo.
In questa parte di terra, anche il solo viaggio in macchina per raggiungerla è magia. Le calette che si susseguono e che appaiono dopo le curve più strette, vi faranno venire voglia di fermarvi qui a lungo e percorrere questa zona in lungo e in largo, perdendosi in tutti i suoi angoli più remoti. Seguendo la strada, avrete l’imbarazzo della scelta su dove fermarvi per un tuffo. A volte qualche sentiero a piedi sarà necessario, ma vi ripagherà di tutta la fatica.




Il Faro
Dal parcheggio di Kokkinogia una passeggiata di circa un’ora di 2 km di strada sterrata, fattibile per tutti, conduce con soddisfazione al punto più a sud della Grecia continentale. Subito dopo l’inizio del sentiero, se riuscirete a superare indifferenti la caletta dalle acque cristalline, Paralia Tenaro, senza cedere alla tentazione di un tuffo, troverete sulla destra i ruderi di un’antica villa romana di cui resta un bellissimo mosaico sul pavimento. Al termine del sentiero, sorge il faro dal quale, guardandovi alle spalle, potrete ammirare un paesaggio incantevole.
La terra rossa, bagnata dalle acque turchesi e la vegetazione sporadica e verdeggiante vi doneranno una pace inebriante. Qui si fondono il Mar Ionio e il Mar Egeo e la terra più vicina dopo lo sconfinato blu, è l’Africa. Tutto ciò è estremamente poetico.
























Spiaggia di Vathi
Questa spiaggia di sassi bianchi si trova in un’insenatura naturale circondata dal tipico paesaggio brullo di questo angolo di terra. L’azzurro delle sue acque sarà un premio meritato per la camminata fatta per raggiungerla. Infatti dal parcheggio dell’auto, proprio accanto ad una piccola chiesa ortodossa, un percorso relativamente semplice di 15 minuti, vi condurrà direttamente al mare. Non di rado capiterà di essere soli a godere di questa meraviglia.




Porto Kajo
Risalendo Capo Tenaro, imperdibile il tramonto e la cena in un’insenatura dove ormeggiano barche a vela, godendo della tregua concessa dal vento in questo punto: Porto Kajo. L’assenza di strada asfaltata dal parcheggio alle taverne, e il camminamento obbligato sulla sabbia per raggiungerle, rende unico e senza tempo, questo angolo di Mani. Questa insenatura, dove vale la pena trattenersi più di qualche ora, racchiude i sapori, il silenzio e i colori della Grecia autentica.
TIPS proprio qui a Porto Kajo, un piccolo B&B -Akrotiri– con affaccio direttamente sul mare, offre camere semplici e pulite e vi delizierà con i piatti tipici della zona sia a pranzo che a cena.












La Costa Ovest della penisola del Mani
La costa Ovest è quella che abbiamo esplorato più nel dettaglio e che ci ha conquistati con le sue particolari case-torri a dominare promontori, acque cristalline dove tuffarsi e taverne in cui apprezzare la cucina Maniota.
Vathia
Da Capo Tenaro sulla strada verso Gerolimenas, dovrete assolutamente fermarvi a Vathia. Questo paese quasi deserto ospita l’agglomerato di case torri meglio conservate e significative della regione. Queste strutture, sono tipiche della zona del Mani e infatti non le incontrerete altrove. La loro conformazione rispecchia l’affascinante storia di questo luogo: fino al 1700 questa penisola è rimasta isolata dal resto della Grecia, autoproclamandosi indipendente dal governo centrale e attuando una politica di guerriglia e lotte civili per fare ordine e dominare sulle città circostanti. La conformazione delle case, permetteva ai suoi abitanti, di rinchiudersi dentro e usarle come piccole fortezze da cui scacciare l’invasore. L’altezza delle strutture rispecchiava la potenza, la ricchezza e le abilità militari della famiglia che vi alloggiava. Oggi, alcune di esse sono in fase di ristrutturazione e la loro presenza, tra il giallo oro delle sterpaglie e il blu del mare, regala un paesaggio surreale.




Gerolimenas
Il piccolissimo paese di Gerolimenas sorge affacciato sul mare e circondato dai resti delle famose case torri. Anche qui c’è una piccola spiaggia di sassi proprio di fronte le case e alle poche taverne e, come ricorda il cartello che troneggia lungo la strada, qui troverete l’ultima pompa di benzina della regione, per chi si dirige a sud.








Grotte di Dirou
Queste grotte, scoperte agli inizi del ‘900, vi condurranno all’interno di un percorso sotterraneo davvero affascinante. La grotta è composta da un percorso da fare a piedi tra stalattiti e stalagmiti dalle curiose forme e una parte navigabile con una piccola imbarcazione. La porzione acquatica è di acqua salmastra e raggiunge gli 80 metri di profondità. Un dato curioso è la grande quantità di fossili animali trovati all’interno come tigri, ippopotami, leoni. Alcuni resti di ceramiche hanno confermato invece la presenza dell’uomo.
Per chi viaggia con bambini, questa grotta è assolutamente consigliata. Oltre la piacevole fresca temperatura all’interno (16 gradi), sarà interessante camminare tra le formazioni calcaree e scrutarne gli angoli più nascosti, scoprire come si sono formate le stalattiti e osservarne il continuo modificarsi con le gocce che scendono senza sosta, lentamente.












Areopoli
Deve il suo nome (città della guerra) al Dio Ares, a cui fu consacrata dopo gli sforzi compiuti durante la guerra di indipendenza contro i turchi nel 1821. Ad oggi, gode di una ristrutturazione massiccia ma che rispetta la struttura e i colori delle case di un tempo. Il risultato è un armonioso dedalo di viuzze e abitazioni, balconi fioriti, taverne e bar dove fermarsi per una birra o per cena. Molte delle sue chiese, conservano affreschi bizantini e la statua di Mavromikalis, troneggia qui in onore dell’eroe nazionale nella piazza principale.




Limeni
Il piccolo porto di Limeni, si affaccia in un mare cristallino e lo potrete scorgere dopo una serie di curve e discese e anche se oggi di porto non ha più nulla, conquista per la sua posizione e i colori delle acque che lo bagnano. Sarà piacevole fermarsi per tuffo o per mangiare in uno dei tanti locali così tanto vicini all’acqua.
Qui, riconvertita ad albergo di lusso, si trova la casa-torre dei Mavromikalis, eroe locale della guerra di indipendenza greca.








Kardamili
Qui si trova ancora oggi la casa di Patrick Fermor, grande scrittore di letteratura di viaggi, ma soprattutto scrittore di uno dei più affascinanti libri sul Mani. Lo scrittore, dopo un viaggio a piedi nel Peloponneso nel 1930, decise di trascorrere qui il resto della sua vita ammaliato dalla bellezza di questi luoghi. Affacciata sul mare, con molte taverne tipiche saprà intrattenervi piacevolmente.




Spiaggia di Fones
Questa piccola spiaggia di ciottoli circondata da roccia e vegetazione è facilmente raggiungibile con l’auto per il parcheggio subito alle spalle della spiaggia. Non è attrezzata ma ha un piccolo chiosco all’ombra e una doccia di acqua dolce oltre a un mare invidiabile.




Spiaggia di Delfini
Per arrivare alla spiaggia di Delfini si deve percorrere un brevissimo sentiero a piedi. Anche questa è di sassi e circondata da un verde rigoglioso. Fortunatamente non attrezzata e splendida al tramonto quando la maggior parte dei visitatori, già pochi durante il nostro
periodo di viaggio, prenderanno la strada del ritorno.
Dove Dormire e Mangiare
Pandora o Arapakis Castle: Questa struttura, con due principali soluzioni, offre il massimo del comfort inserito in una cornice unica: autentiche case maniote restaurate finemente, immerse nella terra rossa, tra gli ulivi secolari. Gli appartamenti sono completamente accessoriati, nuovi, pulitissimi e dotati di tutto il necessario per un soggiorno rilassante. E’ inoltre possibile optare per la formula con prima colazione dove troverete prodotti locali fatti a mano come yogurt, miele, dolci, olio a Km 0. Per i più sportivi, all’interno sarà disponibile una sala fitness. Per qualsiasi altra richiesta, Dimitra la responsabile, è sempre disponibile e gentilissima: non esitate a contattarla! Trovate la nostra recensione cliccando sul link Dove dormire nel mani: Arapakis Historic Castle & Pandora Hotel strutture da noi scelte nel nostro itinerario del Peloponneso con uno speciale sconto del 10% per i lettori di Che Il Viaggio Abbia Inizio.
Akrotiri B&B: di questa struttura, abbiamo accennato menzionando la sua cucina casareccia e autentica. Ha poche camere, semplici, in una posizione incredibile. Nell’estremo sud della penisola del Mani, a Porto Kagio. Dove l’asfalto lascia il posto alla sabbia e dove sarà un piacere svegliarsi con il solo rumore del mare. Qui avrete inclusa la colazione nella formula del B&B ma consigliamo di trascorrere almeno un pranzo o una cena per conoscere meglio la cucina del posto.
Lela’s Taverna: Lela è stata per moltissimi anni, la cuoca di Patrick Fermor, durante il suo lungo soggiorno a Kardamili. Lei non c’è più ma ha tramandato la sua cucina al figlio che rivisita la cucina Maniota. I pochi tavoli e la vista mare, la rendono una taverna interessante per una sosta. Tenete in considerazione che i prezzi sono più alti della media del posto.

























