traghetto da uskudar sul bosforo a istanbul
EUROPA,  Istanbul,  TURCHIA

Itinerario di 5 giorni a Istanbul: Sponda Asiatica – giorno III

Questa giornata, dedicata alla sponda asiatica, ci ha lasciato piacevolmente sorpresi e stupiti perché come la maggior parte di coloro che visitano Istanbul, quasi ignoravamo questo lato di Istanbul che sorge in un altro continente e che non ha nulla da invidiare alla sua controparte Europea.

Se non li avete ancora letti, prima di continuare date uno sguardo agli articoli: Sultanahmet – giorno I  – Quartieri di Fatih, Fener & Balat – giorno II

Anche per oggi, la sveglia suona presto e dopo una rapida colazione salata con simit caldi mangiati lungo la strada, ci dirigiamo nuovamente ad Eminonu dove ci imbarchiamo sul traghetto per Uskudar.

noi sul traghetto eminonu-uskudar a istanbul
Eccoci sul traghetto

Questo tratto di “bus del mare” è compreso nella Istanbulkart, viene infatti considerato un analogo dei mezzi pubblici via terra. Con circa 15 minuti siamo in un altro continente. Siamo in Asia. Questo aspetto ci ha immediatamente incuriosito e affascinato. Istanbul è l’unica città al mondo che sorge su due continenti. E’incredibile!

Questo lato di Istanbul è più tranquillo, molto meno caotico, sembra di essere lontani anni luce dalle vie trafficate e dal suono dei claclson che riecheggiano sulla sponda Europea. Ci sono palazzine residenziali, ampi spazi verdi e viali alberati e signori in giacca che sorseggiano caffè nei numerosi bar. Ci spiegava la guida che qui vi sono emigrati gli ebrei benestanti dopo il pogrom che li ha costretti ad abbandonare le zone-ghetto in cui erano stati isolati per decenni.

Cosa abbiamo visitato 

Quartieri di Uskudar e Kadikoy, Moschea di Şemsi Paşa, Torre di Leandro, Mercato del pesce, Moschea di Şakir e il Cimitero Karacaahmet Mezarlığı

Quartiere di Üsküdar

Nel quartiere di Üsküdar, silenzioso e molto verde, risiede una parte della popolazione benestante di Istanbul. Le ville che sorgono discrete sulla sponda del bosforo e i prati che le circondano, sono lontane anni luce dal caos che regna nella sponda europea. È una zona residenziale e fuori dai circuiti turistici ma proprio per questo, sarà gradevole farvi una passeggiata tra le sue stradine ordinate e colorate.

case di uskudar a istanbul
giardi botanico di uskudar a istanbul
abitazioni di uskudar a istanbul-
scalinata di uskudar-istanbul

Moschee

Anche qui, non possiamo esimerci dal segnalarvi tre moschee che abbiamo avuto il piacere di visitare. Ovviamente, lontani dal caos turistico, ognuna di esse trasmette quella pace e quella serenità tipica delle moschee più autentiche.

Leggete Le Moschee di Istanbul per sapere di più su questi magnifici luoghi di culto.

La moschea di Semsi Pasa, piccola e affacciata sul bosforo, la moschea di Atik Valide, la più grande moschea di Istanbul costruita da Sinan dopo la moschea di Solimano e la moschea di Sakirin.

La moschea di Sakirin merita una piccola nota a parte. È l’Unica moschea al mondo progettata da un architetto donna. La famiglia Sakirin che ha commissionato la moschea, si rivolse all’amica designer e architetto per progettarla e realizzarla che scelse un team di sole donne che destò scandalo e proteste da parte dei credenti ma l’opera fu terminata ed è chiaro il tratto femminile che la pervade. Il prezioso lampadario, enorme, elegante, sovrasta la cupola e anche l’area di preghiera riservata alle donne, è situata a livello sopraelevato e gode di una vista splendida all’interno della moschea stessa. La luce è, ancora una volta, l’elemento fondamentale.

lampadario nella moschea di sakirin a istanbul
Moschea di Sakirin

Cimitero

Per raggiungere la moschea di Sakirin abbiamo attraversato il cimitero “Karacaahmet Mezarlığı”. E anche questa breve passeggiata in un luogo non proprio da turisti, ci ha lasciato qualcosa.

lapidi nel cimitero Karacaahmet Mezarlığı a istanbul
Karacaahmet Mezarlığı

La guida ci ha spiegato i riti funebri attualmente esistenti a Istanbul, parzialmente diversi dai nostri, cosi semplici ma allo stesso tempo ricchi di significato.

Lo stato si fa carico delle spese del funerale, e laddove la famiglia non riesca a permettersi il piccolo rinfresco che si è soliti fare a Istanbul quando qualcuno viene a mancare, si fa carico anche di inviare a casa dei pareti alcune pietanze da condividere con chi verrà a salutare il compianto.

I morti vengono sepolti senza una bara, ma semplicemente avvolti in un lenzuolo bianco e seppelliti sotto terra, la stessa terra con cui nel giro di pochi anni, non avendo impedimenti fisici alla conservazione dei corpi, si fonderanno come altri prima di loro.

Ogni 5 anni infatti, il posto di ogni defunto può essere riutilizzato per qualcun altro poiché del corpo non è rimasto più nulla.

I corpi vengono adagiati con la spalla sinistra sollevata rispetto alla testa come nella posizione di darsi una spinta e rivolta verso la mecca, cosi sarà più facile per i defunti “alzarsi” per raggiungere i cieli quando sarà il momento.

Nella casa del defunto si tiene accesa la luce per 40 giorni e si pone sul tavolo una ciotola d’acqua, così se l’anima dovesse tornare, può trovare la strada e rifocillarsi.

Non si utilizzano lapidi in Turchia, ma solo piante sopra la terra di sepoltura, perché è il segno che tutto nasce, cresce e muore, e quindi tutto passa.

Su alcune tombe vi sono delle incisioni che sembreranno bizzarre. La data di nascita intorno al 1300 e la data di morte nei giorni nostri. Non è un errore ma l’utilizzo del calendario ottomano che è di 600 anni “indietro” rispetto al nostro in uso. Quindi molte persone nate nel 1900 avranno sulla loro tomba una data di nascista che si attesta intorno a 1300. Sarebbe stato possibile convertire le date nel calendario attualmente in uso ma alcune famiglie hanno preferito mantenere la data originariamente in uso.

calendario ottomano utilizzato nel cimitero Karacaahmet Mezarlığı a istanbul
Utilizzo del calendario ottomano

Torre di Leandro

La torre di Leandro fu costruita dai greci per controllare i movimenti delle navi persiane sul Bosforo. Ricostruita più volte nel corso degli anni, ha ospitato, secondo un’antica leggenda,  la figlia del sultano, rinchiusa qui dentro per sfuggire alla profezia di un indovino che le aveva predetto che sarebbe morta per il morso di un serpente. Convinto di averla salvata dal suo triste destino, il sultano le faceva arrivare ogni giorno un cesto con le vivande. Un giorno, nel cesto, vi era nascosto un serpente che come l’indovino aveva predetto, con un morso uccise la fanciulla. Oggi vi è una caffetteria e un ristorante con servizio di navetta per i clienti.

Torre di Leandro sul Bosforo a istanbul
Torre di Leandro

Quartiere di Kadikoy

Proseguendo la passeggiata, il quartiere di Kadikoy con i suoi banchi del mercato disseminati ovunque, le sue pasticcerie e i suoi innumerevoli locali e pub, potrà essere un buon punto di ristoro prima di imbarcarvi per tornare in Europa.

Segnaliamo un locale coloratissimo, ispirato ai fumetti, dove sarà piacevole mangiare o bere qualcosa: Leman Kültür Kadiköy.

olive al mercato di kadiqoy a istanbul
Leman Kültür Kadiköy a Istanbul

Se infine volete avere qualche dritta su come organizzare il vostro viaggio a Istanbul, vi sarà utile questo articolo: Come Organizzare un Viaggio a Istanbul, qui troverete i contatti della nostra guida Kadir.

2 commenti

  • anna chiara

    il prossimo 1 ottobre sara la mia ennesima volta a istanbul….e leggendo il vostro blog mi é sembrato di esserci già sorseggiando un fumante çay:-)
    grazie

    • cheilviaggioabbiainizio

      Grazie a te per averci riportati li col pensiero, a passeggiare per i mercati pieni di colori e spezie e a guardare incantati le moschee di quartiere, senza turisti e con una sacralità preziosa!

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