
Itinerario di 5 giorni a Istanbul: Quartieri di Fatih, Fener & Balat – giorno II
Nel nostro itinerario di 5 giorni a Istanbul questo secondo giorno è stato sicuramente quello più intenso, nonostante tutto lo riteniamo fattibile con bimbi di tutte le età, per i più piccoli è consigliato un marsupio da utilizzare quando daranno cenni di stanchezza durante il lungo percorso, per quelli più grandi sarà senz’altro una bella passeggiata. Il passeggino non è consigliato in considerazione dei tratti in pendenza e delle scalinate presenti.
Iniziare la giornata presto è sicuramente il primo consiglio per affrontare questo itinerario.
-Se non l’avete ancora letto, prima di continuare date uno sguardo all’articolo Sultanahmet – giorno I
Per questo secondo giorno l’itinerario prevede piccoli spostamenti in bus ma prevalentemente una lunga passeggiata di quasi 10 km a piedi tra stradine scoscese e suggestivi scorci. Questi tre quartieri al di là dei monumenti, delle moschee e dei siti di interesse storico-culturale sono assolutamente da assaporare guardandovi in giro col naso all’insù. Perdersi nelle strade che più vi ispirano, camminare lasciandosi guidare dalle sensazioni, osservare e fotografare daranno a questo itinerario un tocco in più.
Queste zone, dichiarate dall’Unesco, patrimonio dell’umanità, racchiudono la vera essenza di Istanbul. Qui troverete le famose case ottomane, alcune perfettamente ristrutturate, altre cosi fatiscenti da sembrare stiano per cadere da un momento all’altro. Moltissime in vendida, alcune abitate, e abbellite da qualche vaso di fiori, altre con panni stesi ad asciugare. Il contrasto, ad Istanbul, è evidente ad ogni angolo. Una passeggiata per Fatih, quartiere conservatore di Istanbul, vi permetterà di entrare nella vita quotidiana degli abitanti di questa incredibile città. Tra mercati e forni, la parte culinaria è sicuramente la più autentica. Troverete cibo per tutti i gusti, e anche se l’inglese non è di casa qui, siamo sicuri che riuscirete ad assaggiare degli ottimi simit o pogacha.
Cosa abbiamo visitato
Moschea di Nuruosmaniye, Moschea di Sokollu Mehmet Paşa, Moschea di Solimano, Moschea di Fatih, Acquedotto di Valente, Liceo Greco-ortodosso, Chiesa di santa maria dei Mongoli, Patriarcato Greco-Ortodosso con la Chiesa di San Giorgio, Sveti Stefan Kilisesi, Chiesa di San Salvatore in Chora, Bazar Egiziano.
Moschee
Nel percorso incontrerete numerose Moschee, vi lasciamo qualche informazione di quelle che abbiamo visitato noi ma ovviamente ogni itinerario è personale. Vi consigliamo però di entrare in quelle meno turistiche per apprezzare davvero l’atmosfera autentica di questi luoghi. Non perdetevi l’articolo Le Moschee di Istanbul per sapere di più su questi magnifici luoghi di culto.
Nuruosmaniye
Tra quelle che abbiamo visitato c’è quella di Nuruosmaniye, che si trova accanto all’ingresso del Gran Bazar (potete pertanto decidere anche di visitarla insieme a quest’ultimo in base ai tempi che avete a disposizione). Questa moschea ottomana in stile barocco, ha un bel cortile semicircolare e a differenza delle altre, manca della fonte per le abluzioni. Noi siamo arrivati al mattino presto, è stata la nostra prima moschea ad Istanbul, e dentro eravamo soli, oltre il signore che passava l’aspirapolvere sulla moquette. Per tutti questi motivi, ci ha lasciato un bel ricordo!

Proseguendo, vi segnaliamo altre tre Moschee nel quartiere di Fatih, ognuna con un tratto peculiare e tutte e tre meravigliose.
Moschea di Sokollum Memet Pasa
La Moschea di Sokollum Memet Pasa è, a ragione, una delle più belle di Istanbul. La sala delle preghiere vi lascerà senza fiato. E’interamente decorata con maioliche policrome di Iznik ed è circondata da una bella balconata in legno, la luce che filtra dalle vetrate la rende davvero incantevole.
Moschea di Solimano
Un’altra che abbiamo visitato è la Moschea di Solimano, la più grande moschea cittadina, è situata sul colle che domina il Corno D’Oro e con un cortile a portici curato nei dettagli da cui si accede alla sala interna dopo aver incontrato la fontana per le abluzioni. Per la progettazione di questa moschea, Sinan, l’architetto di Solimano il Magnifico che la commissionò, si ispirò a Santa Sofia, considerata allora eccellenza di tecnica. È molto ampia, ariosa e luminosa grazie alle 138 finestre e gli affreschi delle cupole sono davvero spettacolari, come lo è, a nostro avviso, l’intero complesso. Seppur visitata da numerosi turisti ogni giorno, mantiene il suo fascino intatto.
Moschea di Fatih
L’ultima moschea di questa giornata è stata la Moschea di Fatih. Una Moschea situata in una delle aree più conservatrici della città, visibile da ogni angolo di Istanbul con le sue cupole che la sovrastano e i suoi minareti che svettano verso il cielo, è una meta da non perdere. Qui in origine vi erano oltre la moschea, un ospedale, il mercato, le cucine e un hammam, ma oggi di questo complesso non rimane più nulla dopo il terribile terremoto del 1500.




Acquedotto di Valente
Proseguendo la passeggiata potrete ammirare l’acquedotto di Valente che riforniva d’acqua la cisterna basilica (Sultanahmet). E’ancora ben conservato e potrete sedervi proprio sotto i suoi archi per sorseggiare un tè. I tavolini, volutamente bassi, ci spiegava la guida, sono la tipica seduta musulmana che impedisce di mangiare troppo. Nella posizione seduta infatti, lo stomaco risulta più schiacciato e incapace perciò di contenere troppo cibo.




Vicoli nel quartiere di Fener
Nel quartiere di Fener, un dedalo di viuzze e di forti contrasti architettonici, si respira l’aria autentica di Istanbul. Nel quartiere-ghetto troviamo le tracce lasciate nel corso dei secoli non solo dagli ottomani ma soprattutto dalle varie minoranze etniche che lo hanno popolato tra cui ebrei e armeni.




Liceo Greco-Ortodosso (Rum Lisesi)
In cima alla collina di Fener, dopo aver attraversato il quartiere integralista dove verrete catapultati in un angolo di città completamente diverso da quelli che avrete visitato fino ad ora, vi troverete davanti il Liceo Greco-Ortodosso (Rum Lisesi). Una bella struttura in mattoncini rossi che con la sua imponente mole, colpirà di certo il vostro sguardo.




Chiesa di Santa Maria dei Mongoli
Altri due edifici fondamentali si trovano in questo quartiere: la piccola chiesa di Santa Maria dei Mongoli, che è l’unica chiesa bizantina di Costantinopoli che nel corso degli anni, non è mai stata convertita in una moschea. Non è normalmente accessibile al pubblico, noi siamo riusciti a visitarla durante la visita guidata che vi consigliamo assolutamente!
Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli
E Una menzione a parte merita il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Ha per gli ortodossi, la stessa importanza religiosa di San Pietro per i cristiani. Ha affiancata la cattedrale di San Giorgio, con gli splendidi interni dorati e il pulpito in madreperla. La chiesa contiene inoltre pregiati mosaici e un frammento di una colonna della Flagellazione alla quale Gesù venne legato.
Chiesa di Sveti Stefan Kilisesi
Dirigendovi verso il quartiere di Balat, costeggiando le rive del Bosforo, incontrerete una struttura molto particolare: la chiesa di Sveti Stefan Kilisesi. Questa è una chiesa bulgara (santo Stefano dei Bulgari), con una storia molto curiosa alle spalle. Il patriarca ortodosso chiese il permesso al sultano di costruire un luogo di culto, ma la risposta ironica che ricevette fu “solo se riuscirete a costruirla in 24 ore”, esprimendo il suo dissenso. Ma il patriarca non si perse d’animo e fece costruire pareti e tetto in ferro e ghisa lontano dal suolo turco, raggiunse Istanbul durante la notte con i pezzi preassemblati caricati sulle navi e in meno di 24 ore riusci a farli assemblare fino a comporre una chiesa completa. Il sultano non potè a quel punto rimangiarsi la parola data!
Chiesa di San Salvatore in Chora
Un’ultimo punto di interesse ha interessato il nostro tour a piedi nel quartiere di Balat ed è la chiesa di San Salvatore in Chora. Questa chiesa, trasformata in moschea e poi in museo (proprio come Santa Sofia) è uno dei migliori esempi di architettura bizantina sacra. E’situata su un’altura e si raggiunge con un piccolo sforzo, alla fine di una ripida salita. La fatica verrà ripagata dalla maestosità dei mosaici dorati che la rivestono internamente. Vi sono raffigurate scene dell’Incarnazione, della resurrezione e della salvezza. L’oro è il colore dominante, i tasselli sono piccolissimi e creano meravigliosi giochi di sfumatura e dettagli.
Mercato delle spezie o Mercato Egiziano
Consci del fatto che sarete sufficientemente stanchi dopo questa lunga passeggiata, vi segnaliamo soltanto il Mercato delle spezie o Mercato Egiziano (per approfondire leggete l’articolo I Mercati di Istanbul: un giro tra spezie, tappeti e profumi d’Oriente), che a due passi dalla fermata del tram di Eminounu saprà offrirvi la giusta ricompensa alle fatiche del giorno, ricco di frutta secca, cioccolata e buon tè.
Dove abbiamo mangiato
Pavita Manti Evi è certamente il posto che ci sentiamo di consigliarvi, la signora che ci ha accolto per pranzo gestisce, all’interno del suo delizioso appartamento un paio di camere adibite a B&B e pochi tavoli dove serve gustose pietanze della cucina tipica di Istanbul; non mancheranno abbracci e sorrisi per tutti i bimbi del tavolo.
Se infine volete avere qualche dritta su come organizzare il vostro viaggio a Istanbul, vi sarà utile questo articolo: Come Organizzare un Viaggio a Istanbul, qui troverete i contatti della nostra guida Kadir.

