Basilica di Santa Sofia dall'ippodromo a Istanbul
EUROPA,  Istanbul,  TURCHIA

Itinerario di 5 giorni a Istanbul: Sultanahmet – giorno I

Istanbul non è una città da liquidare in un weekend. La sua estensione, ma soprattutto le sue infinite sfaccettature, meritano un approfondimento e perché no, anche qualche lungo momento di riposo seduti in qualche Cafe. Al di fuori del classico circuito turistico, che abbiamo visitato e di cui vi racconteremo nelle prossime righe, il cuore di questa città è nascosto tra i vicoli dei quartieri storici, sgangherati e poco internazionali ma cosi pieni di vita che vi lasceranno senza fiato. Vi consigliamo quindi di approfondire la sua conoscenza, di spingervi oltre Santa Sofia e anche di perdervi tra le mille strade che si inerpicano lungo il Corno d’Oro, magari al tramonto, di lasciarvi la sponda Europea alle spalle e salire sul traghetto alla volta dell’Asia. Di assaggiare, gustare, assaporare, sorridere e fotografare l’essenza di Istanbul. Non ne resterete delusi.

Qualche consiglio

Il primo suggerimento che vorremmo lasciarvi, è di prendere una guida. Nell’articolo Come Organizzare un Viaggio a Istanbul troverete i contatti della nostra guida Kadir.

 Anche se siete viaggiatori indipendenti, se amate l’organizzazione fai-da-te, se vi piace leggere e sottolineare la Routard mesi prima della partenza e una volta sul posto, ricercare quella via suggerita, quello scorcio imperdibile o quella taverna tipica (come noi del resto), un esperto darà un’altra poesia al vostro viaggio. Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare Istanbul con Kadir, un ragazzo del posto, che ci ha accompagnati per tre giorni in lungo e largo, come avrebbe fatto un vecchio amico, alternando momenti di spiegazioni di carattere storico con usi e costumi e simpatici aneddoti.

Il secondo consiglio è di viaggiare serenamente con bambini di qualsiasi età poiché i turchi adorano i bambini e saranno sempre disponibili a cedervi il posto sulla metropolitana, ad aiutarvi come possono se li vedono nervosi o imbronciati e a portarvi il seggiolone in qualunque ristorante o taverna deciderete di mangiare. Nemmeno con l’allattamento abbiamo avuto problemi poiché coprendosi con uno scialle, siamo riusciti a non destare scandalo e anzi, ad attirare sempre qualche sorriso benevolo.
Durante il viaggio, abbiamo preso qualche appunto e cercheremo di lasciarvi delle informazioni utili e alcune curiosità apprese durante le passeggiate in città.

 

Cosa abbiamo visitato

Gran Bazar, Mercato dei libri, Santa Sofia, Moschea Blu, Cisterna Basilica, Palazzo di Topkapi, Parco Gülhane.

Il nostro giro è iniziato dalla parte più famosa di Istanbul: Sultanahmet. In questo quartiere si susseguono con un fascino senza tempo, i siti di maggior interesse storico e quelli con il maggior numero di visite. Alcuni sono davvero imperdibili, altri purtroppo, presi d’assalto dalla folla, perdono moltissimo del loro originale fascino.

 

Gran Bazar & Mercato dei Libri

Vi suggeriamo di visitare di buon mattino Il Gran Bazar e l’adiacente Mercato dei libri (aperti dalle 9) per addentrarvi nei vicoli dei mercati senza la folla che li prende d’assalto nelle ore principali (I Mercati di Istanbul: un giro tra spezie, tappeti e profumi d’Oriente).

Simit ai mercati di istanbul

 

Santa Sofia

Posizionato Leonardo nel marsupio, siamo partiti con Kadir alla scoperta di uno dei suoi monumenti di maggior interesse: Santa Sofia.

Basilica di Santa Sofia dall'ippodromo a Istanbul
Basilica di Santa Sofia dall’ippodromo

La costruzione di questa basilica, iniziata sotto Giustiniano nel V secolo, iniziò con l’obiettivo di essere il più grande monumento cristiano del mondo. L’ambizioso progetto è stato portato a termine e ha mantenuto questo primato fino alla costruzione della basilica di San Pietro nel 1626.

Fu realizzata in tempo record, in poco più di 5 anni, ed è di una bellezza senza tempo. Solo una visita, col naso all’insù, può farvi davvero comprendere la maestosità di questo luogo.

Fino al 1453 rimase una chiesa, Agia (Santa) Sofia per l’appunto. Con la caduta di Costantinopoli, il sultano Mehmet II la trasformò in moschea, coprendo con la vernice gli splendidi mosaici bizantini, oggi fortunatamente ripristinati dopo un’attenta opera di restauro, e appendendo al muro dei giganteschi medaglioni con i nomi di Allah. Il pulpito fu sostituito dal Mihrab e alcuni versetti del corano sovrastano la cupola. La fusione attuale è un connubio di meraviglia che vi lascerà senza fiato. Nel 1935, Ataturk la trasformò in museo, togliendole l’ingrato compito di assecondare una fazione religiosa piuttosto che un’altra.

 

Moschea Blu

Dando le spalle alla maestosa Santa Sofia, le gigantesche cupole e i suoi sei minareti vi indicheranno la via per la Moschea Blu, la più famosa moschea di Istanbul.

Moschea Blu ad istanbul
Moschea Blu

Il nome originario fu Sultanahmet Camii, che significa appunto Moschea di Sultanahmet. Questa opera incredibile, fu portata a termine dopo solo 6 anni dagli inizi dei lavori, nel 1616 e il sultano che ne commissionò i lavori, voleva costruire un’opera più monumentale della vicina Santa Sofia. Fallì nel suo intento ma lasciò all’umanità un incredibile capolavoro. Le pareti, interamente ricoperte da più di 21000 piastrelle in ceramica blu, da qui il nome della moschea, sono un ulteriore richiamo al paradiso e sarà un piacere osservarle con i suoi garofani, rose e tulipani rappresentati al loro interno.

Dobbiamo ammettere che purtroppo le frotte di turisti che ogni giorno visitano questa moschea, rovinano moltissimo l’atmosfera di quiete e serenità che si respira nelle altre moschee meno famose ma altrettanto preziose. L’odore di rosa che vi abbiamo raccontato nel nostro articolo precedente (Le Moschee di Istanbul) lascia il posto all’odore poco gradevole di piedi di migliaia di persone che la riempiono e che lo rendono un posto davvero poco gradevole. Senz’altro merita una visita, ma con la consapevolezza di non trovare nulla di autentico al suo interno. È infatti scarsamente visitata da gente del posto, è praticamente impossibile pregare all’interno durante gli orari di visita.

 

Cisterna Basilica

Sempre a pochi metri da questi due capolavori architettonici, si trova l’ingresso della Cisterna Basilica, una costruzione avviata da Costantino e rimasta sepolta fino al 1500 quando fu riscoperta e fu utilizzata per fornire approvvigionamento idrico al palazzo di Topkapi.

Scendendo una ripida scalinata lo spettacolo che si aprirà davanti ai vostri occhi sarà incredibile. Le colonne immerse nell’acqua (noi purtroppo l’abbiamo vista senza poiché era in ristrutturazione), la luce soffusa e il fresco creano un’atmosfera davvero particolare.

Una curiosità: La colonna che abbiamo fotografato, anche detta colonna del pianto, sembra raffigurare con le sue nodularità, delle lacrime che scendono, o secondo altri, un tronco d’albero. Percorrere con le dita le sue protuberanze, farà avverare il vostro desiderio!

Cisterna Basilica ad Istanbul
Colonna del Pianto nella Cisterna Basilica a Istanbul
Testa di Medusa nella Cisterna Basilica a Istanbul

Le colonne utilizzate per costruirla furono recuperate da numerosi templi, si notano infatti diversi stili, e in fondo alla cisterna si trovano le due più famose che poggiano sulle teste di Medusa. Per evitare che il suo sguardo pietrificasse chi le guardava, furono messe di traverso.

 

Palazzo di Topkapı

Proseguendo la passeggiata in questo quartiere si arriva al maestoso Palazzo di Topkapi. Questo palazzo dalla metà del 1400 per quasi 400 anni fu la residenza dei sultani ed ognuno di loro nel corso degli anni si adoperò per apportare modifiche e aggiunte di spazi a questo incredibile complesso.

Il palazzo gode di corti, piscine, giardini che affacciano sul bosforo, biblioteche, stanza del tesoro, cucine con pentole in grado di preparare cibo per le 10.000 persone che ogni giorno orbitavano all’interno della struttura e persino una sala delle circoncisioni.

La stanza del tesoro, che purtroppo era chiusa al pubblico durante la nostra visita, ospita il pezzo forte della collezione del sultano: Il diamante del mercante di cucchiai. Un diamante di 86 carati, circondato da altri 49 più piccoli. La leggenda vuole che questo prezioso gioiello fu recuperato dalla spazzatura e un rigattiere lo avrebbe acquistato dal suo creatore in cambio di tre cucchiai, da cui il nome.

Porta Intarsiata in madreperla - Palazzo di Topkapi
fontana di ahmet iii del palazzo di topkapi a istanbul
Residenza del palazzo di topkapi a istanbul
porta imperiale del palazzo di topkapi a istanbul
I personaggi del palazzo

Le figure che ruotavano attorno al palazzo del sultano erano numerose e ognuna aveva un ruolo ben definito.

Tra le donne, numerose, la figura di spicco era quella della Validè Sultan, la madre del sultano. La più importante tra le figure femminili, aveva un ruolo politico nei casi in cui il sultano, salito al trono troppo giovane o inesperto, non era ovviamente in grado di reggere il paese e si sostituiva ad esso fino al raggiungimento di una maturità politica adeguata. Prendeva decisioni e governava dando disposizioni incontrovertibili.

Le altre figure femminili erano le concubine, tutte le donne che il sultano era in grado di mantenere adeguatamente e un massimo di 4 mogli, cioè le prime quattro schiave che generavano un figlio maschio.

Il primogenito era destinato a diventare sultano, e sua madre a prendere il posto di Validè Sultan.

Fino al 1600, i fratelli del sultano, per il rischio temuto di congiure, venivano uccisi assieme alle concubine incinte, dopo questa data, questa pratica fu bandita.

Vi erano anche molti giovani uomini, prevalentemente schiavi prelevati tra le popolazioni sottomesse, cui veniva il ruolo di soldati – i giannizzeri -, se fisicamente prestanti o quello di funzionari del regime se intellettualmente brillanti.

Vi erano inoltre gli eunuchi, uomini castrati utilizzati come guardiani di palazzo. Quelli castrati totalmente erano i guardiani delle donne dell’harem.

 

Soğukçeşme Sokağı & Parco di Gülhane

Uscendo dal palazzo, individuate sulla cartina la strada di Soğukçeşme Sokağı, una splendida viuzza con le case in legno tipiche, attualmente ristrutturate dopo gli incendi che divamparono numerosi nel corso degli anni.

Percorrendola tutta, si arriva al Parco Gülhane, una splendida oasi verde con alberi di alto fusto e graziosi viali, dove troverete ristoro e quiete dopo le fatiche della giornata di visite. 

 

parco di gulhane a istanbul
Parco di Gulhane

In questo splendido parco, adatto ai bambini, anche per un picnic sui prati, si trova una fontana incantevole da cui l’acqua scende formando delle figure ogni volta diverse e davanti alla quale è impossibile non rimanere incantati.

Forme dalla fontana nel parco di gulhane
Fontana al Parco di Gulhane

Da qui si accede anche al Museo della Scienza.

 

Dove abbiamo mangiato

Sono numerosi i posti dove si può mangiare nel centro storico di Istanbul, ma i posti autentici purtroppo scarseggiano.

Con questa premessa ci vien voglia di consigliare sicuramente proprio vicino alle attrazioni più famose Sultanahmet Koftecisi un posto molto semplice dove mangiare un pasto frugale per poi riprendere la visita, magari a pranzo. In questo locale servono le famose Kofte, delle polpette schiacciate e cotte alla piastra spesso servite con dei piccoli peperoni simili ai friggitelli. Abbiamo scelto questo posto pervhè il cibo è autentico e con 5/10€ potete mangiare abbondantemente.

Veri e propri ristoranti in questa zona li sconsigliamo in quanto allontanandosi dal centro storico si trovano ristoranti caratteristici a prezzi più convenienti. Ad ogni modo se proprio volete fermarvi a cena lì vi consigliamo Erhan che si trova vicino il Museo delle arti Turche e Islamiche. Qui si servono piatti tipici a base di carne principalmente come Testi Kebap, uno spezzatino di agnello cotto in un vaso di terracotta, e Lamb Casserole che viene servito su un braciere per mantenere caldo il piatto.

 

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