
Dieci esperienze imperdibili da fare a Marrakech
In questo articolo abbiamo voluto riassumere le dieci esperienze imperdibili da fare a Marrakech. Siamo certi che riuscirete ad immergervi in questo vortice di colori e profumi e a portare a casa ricordi indelebili.
Marrakech è tutto quello che avete in mente su Marrakech, e molto di più. È il colore del suo cielo appena scendi dall’aereo al tramonto che ti fa pensare che questa prima volta in Africa non potrà essere l’ultima. Sono tutte le aspettative che superano la realtà. I guidatori che sfrecciano, i motorini inghiottiti dal traffico da cui escono miracolosamente indenni, i sorrisi sdentati degli anziani, le preghiere in aramaico che sussurri in taxi sperando di arrivare vivo al Riad. Gli occhi incollati ai finestrini per non perdere nemmeno un istante di quella vita che c’è lì fuori.
Marrakech è stata la prima tappa del nostro viaggio in Marocco, per approfondire leggete l’articolo completo “Itinerario di due settimane in Marocco“.
Quali sono le dieci esperienze imperdibili da fare a Marrakech?
1. Alloggiare in un Riad nella medina
Ne troverete moltissimi. Sono tipiche strutture marocchine con cortile interno ricco di vegetazione, spesso dotato di una grande fontana al centro, utilizzato in passato per ripararsi dal caldo, con poche stanze su tutti i quattro lati. Molti attualmente hanno goduto di preziose ristrutturazioni che hanno però mantenuto inalterate le caratteristiche di un tempo: eleganti, riservati, vere oasi di pace dopo una giornata nei souk.
Consigliamo: Riad Farhan. Personale impeccabile, cucina tra le migliori provate a Marrakech, arredamento delle camere superlativo, splendido giardino interno e colazione ottima. Semplicemente eccezionale.













2. Perdersi nei souk
A Marrakech vagherete per la maggior parte del tempo tra i souk, mercati locali di artigiani fuori dal tempo. Non seguite il flusso di turisti, infilatevi nei vicoli meno battuti, cercate quelli più autentici, allontanatevi da quelli che vendono cianfrusaglie: troverete i meravigliosi souk dei fabbri (souk Haddadine) di cui sentirete il rumore in lontananza, dei musicisti, dei tintori (souk des Teinturies), dei panettieri. Contrattare è la regola. Il prezzo che potrete ottenere è circa la metà di quello che vi proporranno inizialmente. Scorci di vita che sembrano cartoline di un tempo passato.
































3. Godervi l’ora del tramonto da una terrazza
I colori del cielo al tramonto in Marocco sono il perfetto connubio delle sfumature di arancio. Goderselo da una delle terrazze dei locali della medina, sarà una delle dieci esperienze imperdibili da fare assolutamente. Prenotare nel locale prescelto, arrivare con un po’ di anticipo, trovare un angolo da cui scattare istantanee memorabili. Spesso ad accompagnare il momento, ci sarà il richiamo dei muezzin dai minareti, che vi accompagnerà spesso in questi tre giorni a Marrakech.
Consigliamo:
- L’mida Marrakech, ristorante fusion marocchino con terrazza panoramica ed arredamento moderno da cui ammirare un suggestivo tramonto sulla città.
- La Terrasse des Épices: famosa terrazza sulla città da cui godere del tramonto bevendo un drink.








4. Assaggiare la cucina locale tipica e rivisitata
Il cibo racconta molto del popolo che abbiamo davanti. Per noi da sempre parte essenziale del viaggio. A Marrakech abbiamo cercato di assaggiare moltissimi piatti della cucina locale, speziati, saporiti e anche rivistati in chiave moderna. Come consigliano i local, spesso all’interno dei Riad si può apprezzare un valido esempio di cucina tipica, le cuoche sono del posto e si riforniscono al mercato per materie prime e spezie.
I nostri consigli
- La Famille: ristorante vegetariano, all’interno di un cortile ombreggiato da limoni, offre cucina marocchina rivisitata con influenza francese. Dolci fatti in casa, prodotti freschissimi, ottime bevande fresche e una piccola boutique con oggetti di artigianato molto ricercato.
- Marrakech Henne Art Cafè: piccolo e autentico cafè dove gustare un’eccellente cucina marocchina, con numerosi antipasti, tajine e secondi con offerta sia di carne che vegetariana. Il locale è coloratissimo e su richiesta, eseguono body painting con henne naturale.
- L’mida Marrakech: da dove consigliamo di ammirare il tramonto:
- Riad Farhan: cucina marocchina autentica all’interno di una struttura ricettiva tipica
Abbiamo evitato street food, bevande con ghiaccio o succhi di frutta preparati al momento dai banchetti nelle piazze per evitare spiacevoli inconvenienti gastrointestinali e non abbiamo avuto nessun problema.
5. Madrasa Ben Youssef
Tra le cose da non perdere a Marrakech, sicuramente la Madrasa di Ben Youssef rientra tra queste. Era una scuola coranica, dove gli studenti alloggiavano per imparare il corano. Splendidamente decorata da piastrelle Zellij con i classici azzurro e verde Islam, soffitti in legno intarsiati e una bella fontana in marmo al centro del cortile interno. Al piano superiore le stanze dove alloggiavano gli studenti e le sale di preghiera.




















6. Palazzo Bahia
Palazzo Bahia conserva, seppur depredato alla morte del visir di tutto il suo contenuto, l’idea dello sfarzo e dello splendore di quando fu costruito, nel 1870 dal gran visir del sultano Moulay Hassan con l’obiettivo di creare il palazzo più impressionante di tutti i tempi. Presenta la struttura tipica dei palazzi con un riad centrale, saloni ricchi di piastrelle colorate, lussureggiante giardino e l’appartamento principale con saloni, un immenso camino e 150 stanze per la famiglia, l’harem, le concubine e la servitù. Merita senza dubbio una visita.












7. Tombe Saadiane
Le Tombe Saadiane sono le tombe della famiglia reale costruite intorno al 1500 e ospitano i resti delle famiglie più importanti della vita politica ed economica di Marrakesh fino alla fine del 1700, precisamente il 1792 data in cui fu seppellito l’ultimo sultano, detto “il sultano pazzo”, con un regno durato solo 22 mesi, uno dei più violenti della storia del sultanato, terminato per assassinio dello stesso sultano dai ribelli. Le strutture sono imponenti, in marmo bianco, splendenti. Andare la mattina presto vi garantirà una visita con poca folla, davvero imperdibili.
Curiosità: le tombe furono risparmiate dal saccheggio da parte del sultano Moulay Ismail perché temeva ritorsioni nefaste da parte degli spiriti dei defunti qualora le avesse profanate. Furono coperte e vi fu impedito l’accesso e poco dopo, dimenticate. Riscoperte nel 1917 durante un’esplorazione aerea da parte dei francesi. Riportate alla luce, oggi sono davvero una tappa fondamentale.
















8. Palazzo El Badi
Palazzo El Badi, letteralmente “l’incomparabile”. Dal suo significato letterale, e dalle rovine che ne rimangono, si può dedurre l’imponenza di questo palazzo, commissionato dal sultano El Mansour nel 1578. Alla sua morte, Moulay Ismail lo spogliò di ogni oggetto e dei rivestimenti, per appropriarsene, e lo lasciò in rovina. La struttura immensa che ne rimane, con una piscina di 90 metri, giardini e prigioni sotterranei, quel che resta dei mosaici, rendono comunque l’idea della meraviglia che deve essere stata in origine.
Curiosità: in cima alle imponenti colonne superstiti, alloggiano colonie di cicogne con giganti nidi che vi osservano dall’alto.












9. Jardine Majorelle
Il Jardine Majorelle è stato progettato agli inizi del 1900 da un pittore francese e successivamente acquistato da Yves Saint Laurent. Laghetti di ninfee che ospitano carpe e piccole rane, originali cactus e foreste di bambù renderanno piacevole la visita in questa piccola oasi di ombra e di pace, dai colori cangianti. Il blu che Saint Laurent scelse per far dipingere il padiglione centrale – che ospita attualmente un interessante museo di costumi e oggetti appartenuti ai berberi- è il blu cobalto delle tute degli operai francesi.












10. Hammam
L’Hammam è molto di più di un rituale di bellezza. In origine nasce come momento di purificazione prima della preghiera, negli anni è stato un luogo di aggregazione con ambienti distinti tra uomini e donne. Oggi in Marocco ce ne sono numerosi, offrono servizi per tutte le tasche che vanno dal bagno di vapore al percorso completo che comprende esfoliazione, utilizzo di una particolare pasta nera formata da sapone naturale e olio di oliva come scrub, maschere idratanti e fanghi. Il tutto in un’ambientazione veramente scenografica e rilassante, tra marmi, stucchi e luci soffuse con odore di incenso.
Noi, viaggiando con Leonardo, non abbiamo potuto fare un percorso Hammam, ma ci siamo ripromessi di tornare per fare un weekend all’insegna del relax in cui non mancheranno rituali di benessere in uno dei tantissimi Hammam della città.
TIPS: fatevi consigliare dal Riad dove soggiornerete, un valido Hammam dove trascorrere qualche ora dei vostri tre giorni a Marrakech. Rientra a pieno titolo tra le esperienze imperdibili da fare a Marrakech.
Considerazioni in merito alle dieci esperienze imperdibili da fare a Marrakech
Forse i più attenti si saranno accorti che in questa lista di esperienze imperdibili da fare a Marrakech in tre giorni manca la famosissima Piazza Jema el Fna. Questa grande piazza definita spesso come luogo rappresentativo di Marrakech, luogo di aggregazione, di mercanti, di spezie e ovviamente di turisti, accoglie anche alcune tra le più emblematiche situazioni di sfruttamento animale davvero inconcepibili ai nostri occhi. Ci sono incantatori di serpenti, piccole scimmie alla catena, camaleonti. E ognuno di questi animali è stato- con pratiche crudeli- sottratto al loro habitat naturale. Nel caso dei serpenti, per esempio, sono privati delle loro ghiandole velenifere per renderli innocui, e poter far fare ai turisti una foto con loro per pochi spiccioli. Peccato che diventano così impossibilitati ad alimentarsi correttamente e muoiono precocemente venendo rimpiazzati con altri.
Dietro tutto questo ci sono vere gang criminali che sottraggono questi animali con pratiche di bracconaggio. Molte delle scimmie appartengono a specie protette in via di estinzione, tenute in condizioni indecenti, con catene al collo, solo per ricavarne denaro con i turisti che assecondano, a volte ignari, queste pratiche. La legge c’è ma non viene applicata.
Pagare per una foto con questi animali, favorisce queste attività criminali e mette in pericolo la salvaguardia di queste specie.

